
La valutazione delle soglie ventilatorie rappresenta uno degli strumenti più efficaci per monitorare la performance e ottimizzare l’allenamento di atleti di ogni livello. Identificare con precisione il momento in cui l’organismo passa da una condizione aerobica stabile a una fase di progressiva acidosi è fondamentale per personalizzare carichi, ritmi e recuperi.
Tradizionalmente, l’individuazione delle due soglie – la soglia anaerobica (detta anche VT1) e il punto di compenso respiratorio (VT2) – richiedeva l’utilizzo di metabolimetri da laboratorio, spesso ingombranti e limitati alla clinica o al centro di ricerca. Oggi, grazie a VO₂ Master, il metabolimetro portatile più piccolo e leggero al mondo, è possibile effettuare test precisi direttamente sul campo, senza necessità di bombole di calibrazione o cablaggi invasivi.

Sebbene VO₂ Master non misuri direttamente la concentrazione di CO₂ espirata, consente comunque l’identificazione delle soglie ventilatorie analizzando l’andamento della ventilazione polmonare (VE) e il volume corrente sul tempo. In questo articolo esploreremo proprio come interpretare il grafico Ventilazione/Lavoro/Volume Corrente per riconoscere in modo affidabile VT1 e VT2 durante un test incrementale.
Cosa sono la soglia anaerobica e il punto di compensazione respiratoria (VT1 e VT2)?
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Durante un test incrementale, osservando l’andamento della ventilazione polmonare (espressa in litri al minuto) rispetto all’aumento progressivo del carico di lavoro, è possibile identificare due punti chiave che ci raccontano come il corpo reagisce allo sforzo crescente: la soglia anaerobica (VT1) e il punto di compenso respiratorio (VT2).

Il primo cambiamento evidente è un aumento più marcato della ventilazione: la curva della ventilazione cambia pendenza, salendo più rapidamente. Questo accade quando si supera la soglia anaerobica, cioè il momento in cui i muscoli iniziano a produrre una quantità significativa di acido lattico. Il corpo risponde tamponando l’acido lattico, processo che produce CO₂ in eccesso. Questo stimolo, unito all’aumento del metabolismo, attiva i chemocettori e aumenta il drive ventilatorio.
Proseguendo lo sforzo, la ventilazione subisce un secondo e più netto incremento, che si riflette in un’ulteriore variazione della pendenza della curva. Questo secondo punto è chiamato punto di compenso respiratorio (VT2): è il momento in cui i sistemi tampone iniziano a cedere, il pH del sangue si abbassa, e l’acidosi diventa evidente. L’organismo risponde con una forte iperventilazione nel tentativo di contrastare questa acidificazione.
Possiamo dividere così l’andamento della risposta ventilatoria in due fasi:

Fase di tamponamento isocapnico: dalla soglia anaerobica (VT1) fino al punto di compenso (VT2), la ventilazione aumenta per eliminare la CO₂ prodotta, mantenendo stabile la PaCO₂.
Fase di acidosi non compensata: oltre VT2, l’acidosi non è più tamponata, e la ventilazione cresce rapidamente per tentare di contrastare l’acidità in eccesso.
Grazie al grafico Ventilazione/Lavoro/Volume Corrente rilevabile con VO₂ Master, è possibile riconoscere con precisione questi due punti, anche senza misurare direttamente la CO₂, offrendo un valido strumento per la valutazione fisiologica in campo o in palestra.
Come determinare VT1 e VT2 con il grafico Ventilazione / Volume Corrente / Lavoro del VO₂ Master
Per identificare VT1 (soglia anaerobica) e VT2 (punto di compenso respiratorio) utilizziamo il grafico fornito da VO₂ Master che mette in relazione tre parametri fondamentali nel tempo: ventilazione espiratoria (VE), volume corrente (tidal volume) e carico di lavoro.
In un test incrementale, osservando l’andamento della ventilazione espiratoria (VE) nel tempo, possiamo individuare con attenzione i cambiamenti di pendenza della curva, che corrispondono a specifiche risposte fisiologiche.

1. Individuazione di VT1 – Soglia Anaerobica
All’inizio dell’esercizio, la ventilazione aumenta in modo graduale e proporzionato allo sforzo. A un certo punto, però, noteremo un primo cambio di pendenza nella curva della ventilazione: l’aumento diventa più marcato. Questo è il segnale che l’atleta ha raggiunto la soglia anaerobica (VT1).
In questa fase, il corpo inizia a produrre più acido lattico, che viene tamponato generando CO₂ in eccesso. La ventilazione aumenta per eliminare questa CO₂, ma la PaCO₂ rimane ancora stabile: siamo nella cosiddetta fase di tamponamento isocapnico.
2. Analisi della Fase Isocapnica
Tra VT1 e VT2, la ventilazione continua ad aumentare ma in modo relativamente lineare, sostenuta sia dall’aumento del volume corrente che, gradualmente, della frequenza respiratoria. È una fase di adattamento: l’atleta sta ancora gestendo l’acidosi prodotta.
Per capire se l’atleta ha una buona efficienza respiratoria, possiamo osservare proprio l’andamento del volume corrente (tidal volume): nei soggetti ben allenati, questo tende ad aumentare significativamente nella fase centrale del test, prima di saturarsi nella fase finale. Quando il volume corrente si stabilizza e la ventilazione continua a crescere, è segno che l’organismo sta iniziando a compensare aumentando la frequenza respiratoria.
3. Individuazione di VT2 – Punto di Compenso Respiratorio
Il secondo punto di svolta nella curva della ventilazione – un’impennata ancora più netta rispetto alla prima – indica il punto di compenso respiratorio (VT2). In questo momento, i sistemi tampone non riescono più a contenere l’acidosi, e il pH ematico inizia a scendere rapidamente. L’organismo reagisce con un’iperventilazione più marcata, nel tentativo di contrastare l’acidità crescente.
La curva di ventilazione assume quindi una pendenza molto più ripida: questo cambio rappresenta VT2, o seconda soglia ventilatoria.
In sintesi, analizzando il grafico Ventilazione / Volume Corrente / Lavoro del VO₂ Master:
Il primo cambio di pendenza della ventilazione corrisponde a VT1, soglia anaerobica.
La fase intermedia con ventilazione crescente ma controllata è la fase isocapnica.
Il secondo incremento netto della ventilazione, con volume corrente che si stabilizza e frequenza respiratoria che aumenta, segna VT2, punto di compenso respiratorio.
Questa lettura, anche in assenza della misurazione diretta della CO₂, permette comunque di stimare con buona accuratezza le soglie ventilatorie, utili per definire zone di allenamento, valutare il livello di forma e monitorare i miglioramenti nel tempo.

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