Che cosa misura la tavola ottometrica di Snellen?
La tavola ottometrica o optometrica di Snellen, così come tutte le altre tipologie di tavole optometriche serve a misurare l’acuità visiva dell’occhio, ovvero la capacità dell’occhio di mettere correttamente a fuoco gli oggetti. L’acuità visiva viene normalmente espressa in decimi, si dice infatti comunemente che una vista perfetta sia quella di dieci decimi. La corrispondenza fra acuità visita misurata nella tavola ottometrica di Snellen e la sua espressione in decimi è facilmente identificabile attraverso questa tabella:Snellen | Decimale |
20/200 | 0.10 |
20/100 | 0.20 |
20/50 | 0.40 |
20/40 | 0.50 |
20/30 | 0.66 |
20/25 | 0.80 |
20/20 | 1.00 |
20/15 | 1.33 |
20/10 | 2.0 |
Anche nella tavola stessa sono inseriti già i decimali per ogni riga che permettono di misurare l’acuità visiva del paziente in base alla sua capacità di leggere gli ottotipi di una determinata riga alla distanza corretta.
Come effettuare il test dell’acuità visiva con la tavolta ottometrica di Snellen dai 3 metri
Per effettuare correttamente il test dell’acuità visiva con la tavola ottometrica di Snellen dai 3 metri vi basterà seguire questa semplice procedura: - Appendere la tabella a 3 metri dal paziente in un luogo sufficientemente illuminato. Se il paziente indossa normalmente gli occhiali correttivi lasciare che li indossi, altrimenti effettuare il test senza correzione.
- Valutare prima l’occhio destro occludendo il sinistro
- Partire con le righe più grandi e proseguire con quelle più piccole. L'acutezza visiva massima si misura dalla capacità di leggere oltre il 50% di simboli presenti sulla riga.
- Spostare l’occlusione all’occhio destro per misurare anche l'acutezza visiva del sinistro.
- A questo punto si può passare anche a misurare l'acutezza visiva binoculare che normalmente dovrebbe essere molto maggiore di quella monoculare (42%).
In base alle risposte corrette del paziente e alla sua capacità di leggere le varie lettere si potrà avere una corretta misurazione della sua acuità visiva ed eventualmente passare ad esami più specifici per comprendere i difetti dell’occhio oppure indirizzare il paziente a uno specialista oculista.